“Mi piace l’impatto cromatico degli oggetti in primo piano in contrastano con lo sfondo monocromatico…
Mi soffermo a pensare che la numerosità degli oggetti è rappresentativa della schizofrenia del momento,
mentre il multicromatismo delle tazze… la voglia di ritornare alla normalità
in contrasto con la vita attuale monocromatica
e limitata dal reticolo delle linee nere delle fughe del pavimento”
Renato Guzzardi, Università della Calabria
La mia quarantena. È la fotografia di una storia recentissima,
un momento di quotidianità, una solitudine che è fatta di tanti colori (quelli delle tazze),
di energia (data dal caffè o dal tè ) e di equilibrio per non impazzire nella stanzialità obbligata.
Delfina Licata, sociologa